Difficoltà per i giovani in politica? Non ad Alessandria. A sentire i protagonisti, di entrambi gli schieramenti, le difficoltà non sono diverse da quelle che incontra un qualsiasi ragazzo nella vita di tutti i giorni.
«Certo - spiega Riccardo Molinari, 25 anni e da dieci impegnato nel movimento giovanile della Lega Nord - esistono contrasti generazionali, ma la Lega ha una classe dirigente giovane e un forte movimento giovanile. E questo aiuta». Ovviamente serve l'impegno, quello che consente a Molinari di fare la pratica di avvocato in uno studio del capoluogo, di presiedere una società partecipata dal Comune e di essere vicepresidente nazionale del movimento giovanile padano.
È anche l'impegno che fa conciliare a Giorgio Storace, 37 anni, il ruolo di sindaco di Rocchetta Ligure con il lavoro di responsabile del controllo qualità di una multinazionale, la carica di dirigente provinciale del Pd con una famiglia con due figli. «Un paese piccolo - sottolinea Storace - di 250 anime, che diventano 800 ad agosto. Ma anche un paese che ospita i servizi di sette Comuni vicini della montagna tra Piemonte e Liguria, con la necessità di provvedere alle esigenze di 2mila persone. Ma si può fare, sacrificando tempo alla famiglia e alle altre passioni, per una passione come la politica che mi impegna da sempre e che mi ha visto vicesindaco già a 23 anni».
Il coetaneo Danilo Rapetti a 31 anni era invece già sindaco di Acqui Terme, una delle principali città della provincia. Una prima esperienza alla guida di una lista civica e poi un secondo mandato sempre con la sua lista, ma alleata al centrodestra. «Politica, ma senza dimenticare il lavoro: sono amministratore delegato di un'azienda di robotica, l'Automazione Industriale Brc». Anche per lui gli ostacoli non hanno rappresentato un problema particolare, «l'importante è provarci, insistere sempre, creando occasioni e conquistando spazi; nessuno regala alcunché, ma chi sta fermo o rinuncia subito non deve poi andare a lamentarsi di essere stato penalizzato». Rapetti ci ha provato, non solo con la sua lista, ma anche con le iniziative per rilanciare la città termale.
Ma se Rapetti è un imprenditore prestato alla politica, Stefania Novello la politica l'ha respirata sin da bambina. «La mia - spiega - è una famiglia di sinistra: prima Pci, poi Pds e così via. E io ho sempre seguito sino a quando, con la prima candidatura, sono stata eletta e il sindaco mi ha scelta come sua vice». E ora, a 34 anni ostentati con giusto orgoglio, ha già maturato quattro anni e mezzo di esperienza nel Comune di Pecetto, 1.300 abitanti e un vicesindaco estremamente battagliero. «È per questo che il sindaco mi ha voluto, a dimostrazione che non ci sono preclusioni verso i giovani». A patto, però, che non si tratti di giovani pronti ad arrendersi alla prima difficoltà o che, magari, scelgano la politica solo come strumento per conquistare i privilegi e le poltroncine, seppur non di prima fila. «In genere chi ha potere tende a non cederlo e a non condividerlo». Bisogna lottare e Novello, psicologa che riesce a conciliare l'attività professionale con quella amministrativa e con la presenza nell'assemblea costituente regionale, non è una che si arrende facilmente. A costo di sacrificare la vita privata.
Ma la combattività è una caratteristica comune a questi giovani politici alessandrini.